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Gli ambienti naturali rappresentano un luogo ideale per ritrovare pace ed equilibrio: questa è la ragione per la quale sempre più persone amano fare escursioni, visitando le aree naturalistiche del nostro paese. Tuttavia non bisogna mai dimenticare un aspetto importante: la natura è la “casa” di tantissimi altri esseri viventi. Siamo sicuri di comportarci rispettando i delicati equilibri presenti in queste zone? La sola nostra presenza porta con sé odori, colori e rumori che possono creare allarme negli animali. Gli animali selvatici ci percepiscono come dei predatori dai quali è meglio mantenere una certa distanza ed è proprio per questo motivo che è importante evitare tutti i comportamenti che potrebbero accorciare “la giusta distanza”.

Ad esempio, dobbiamo essere sempre molto attenti a non lasciare in giro rifiuti e fonti alimentari. Il cibo è uno dei motivi che porta gli animali selvatici ad avvicinarsi agli insediamenti umani, con tutte le conseguenze del caso. Salvo in situazioni climatiche particolari, in natura le risorse alimentari non mancano e gli animali selvatici sono in grado di procurarsi il cibo in autonomia. Pensare di aiutarli o, addirittura, di avvicinarli magari per portarsi a casa una bella foto è errato, oltre ad essere un rischio per noi e per loro. Gli animali possono diventare meno diffidenti e mostrare atteggiamenti aggressivi nel tentativo di raggiungere il cibo, possono iniziare a frequentare più spesso strade con il rischio di essere investiti, infine ciò che noi forniamo potrebbe nuocere alla loro salute.

Sono tante le attività outdoor (escursionismo, sport invernali, arrampicata, eBike e veicoli motorizzati) che vengono praticate ogni giorno nelle aree naturali, ma basta davvero poco per ridurre il rischio di un possibile disturbo: facciamo sentire la nostra presenza per non avere incontri inaspettati, ma, allo stesso tempo limitiamo l’intensità dei rumori e delle nostre voci. Rispettiamo l’obbligo di restare sui sentieri e usiamo le aree adibite a pic-nic per le nostre soste. Assumere comportamenti responsabili serve anche come esempio per gli altri visitatori e aiuta tutti a minimizzare il disturbo creato dalla presenza umana. In che cosa si traduce questo disturbo?

Gli animali selvatici possono mostrare svariate reazioni in seguito alla percezione della nostra presenza e ai nostri comportamenti. Inconsapevolmente possiamo provocare l’abbandono di tane e nidi, possiamo indurre spostamenti che si traducono in una perdita di energia più o meno pericolosa a seconda della stagione (animali che scappano in condizioni metereologiche avverse, come ad esempio abbondanti nevicate, consumano grandi quantità di calorie senza poterle recuperare in breve tempo), inoltre specie con abitudini diurne potrebbero essere attivinelle ore con minor presenza umana correndo di conseguenza il rischio di diventare facili prede. Questi sono solo alcuni esempi, ci sono molti studi che evidenziano come le nostre azioni possano incidere sui ritmi biologici delle specie selvatiche.

Anche certi hobby possono essere inclusi tra le attività recanti disturbo. Pensiamo, ad esempio, alla sempre più diffusa fotografia naturalistica; se da un lato abbiamo la possibilità di “catturare” bellissimi momenti da ricordare, dall’altro non dobbiamo dimenticarci di poter rappresentare un pericolo per gli animali. In questi casi è importante conoscere la biologia e il comportamento delle specie selvatiche per favorire incontri rispettosi alla “giusta distanza”. Altro aspetto correlato è l’uso dei social network attraverso la pubblicazione di immagini e video. Evitiamo, ad esempio, di indicare la posizione di zone sensibili per la presenza, di tane, nidi, grotte abitate da pipistrelli, specie rare, particolarmente protette o oggetto di possibile bracconaggio, femmine con cuccioli al seguito etc…

Spesso gli enti gestori delle aree protette invitano i visitatori a rispettare semplici prescrizioni. È bene ricordare che questi luoghi sono stati istituiti proprio allo scopo di tutelare la biodiversità. Fondamentale non abbandonare i sentieri, tenere sempre i cani al guinzaglio, non inseguire gli animali selvatici e non far alzare droni. Queste nuove tecnologie hanno di certo aiutato la ricerca e la conservazione di alcune specie, se utilizzate da personale esperto e competente, ma l’uso indiscriminato a livello amatoriale ha portato alcuni enti a vietarne del tutto l’utilizzo. Questi oggetti volanti, infatti, spaventano la fauna alterandone i comportamenti fino a metterli in pericolo; il rumore, il movimento e le ombre proiettate al suolo possono originare pericolose fughe e provocare gravissimi incidenti. 

Piccole attenzioni e molto rispetto consentono ai visitatori di godere in sicurezza delle bellezze degli ambienti naturali, senza arrecare danno agli animali. Piccole attenzioni inoltre salvano vite, permettono di mantenere la giusta distanza e ci consentono di apprezzare la natura in tutta la sua meravigliosa essenza: questo è possibile soltanto comportandoci come ospiti attenti e molto educati!