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Selvatici senza confini

La natura non conosce confini, ma l’uomo ne ha creati molti. Strade, edifici, vetrate, reti e barriere di ogni tipo frammentano gli habitat, mettendo in pericolo la fauna selvatica. Questi ostacoli, spesso invisibili ai nostri occhi, riducono la libertà di movimento degli animali, arrivando a comprometterne anche la sopravvivenza.

Cosa possiamo fare per ridurre queste barriere e costruire un futuro in cui uomini e animali possano coesistere in modo sostenibile?

Per la fauna selvatica, spostarsi è una necessità: cercare cibo, acqua e riparo, riprodursi e adattarsi ai cambiamenti ambientali sono processi naturali che dipendono dalla possibilità di muoversi liberamente. I corridoi ecologici, ovvero percorsi che collegano tra loro aree naturali, svolgono un ruolo cruciale nel permettere questi spostamenti. Tuttavia, le attività umane hanno frammentato gli habitat, limitando questi percorsi vitali.

Le principali barriere create dall’uomo includono:

  • Strade e autostrade: le infrastrutture che attraversano gli ambienti naturali rappresentano un pericolo costante per gli animali, spesso vittime di incidenti.
  • Edifici e vetrate: superfici riflettenti e luci artificiali confondono e attirano soprattutto gli uccelli, causando impatti mortali.
  • Reti e recinzioni: le strutture che impediscono il passaggio degli animali alterano i loro percorsi naturali.

Le conseguenze di queste barriere sono molteplici e gravi. Tra i rischi principali troviamo quelli che rappresentano le cause d’ingresso più comuni degli animali selvatici ai CRAS ovvero:

  • Incidenti stradali: ogni anno, migliaia di animali selvatici perdono la vita sulle strade. Caprioli, volpi, tassi, ricci, lupi e rapaci sono tra le vittime più frequenti.
  • Traumi da impatto: i centri di recupero si trovano spesso a intervenire su individui che restano intrappolati in aree private mal recintate. In questi contesti, gli animali, spaventati e disorientati, cercano una via di fuga che li porta spesso a urtare violentemente contro le ringhiere, le reti o ad incastrarsi fisicamente tra le sbarre dei cancelli con gravi conseguenze. Un altro problema riguarda gli uccelli, che spesso si schiantano contro superfici vetrate riflettenti non percepite come ostacoli. Oltre alle finestrature degli edifici, anche le barriere trasparenti installate lungo le reti stradali come pannelli antisuono possono essere causa di impatto. Tutte queste strutture, pur essendo progettate per migliorare il comfort umano, rappresentano un rischio significativo per la fauna selvatica. Gli uccelli sono i più esposti a questo pericolo, poiché, ingannati dall’aspetto riflettente o dalla trasparenza delle barriere, finiscono per urtarle violentemente in volo, subendo traumi cranici, fratture, emorragie interne o, in molti casi, la morte immediata.
  • Perdita di biodiversità: la frammentazione degli habitat limita l’accesso alle risorse e riduce la variabilità genetica, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie.
  • Difficoltà riproduttive: gli ostacoli fisici riducono per gli animali la probabilità di trovare un partner, compromettendo la crescita delle popolazioni.
  • Stress e alterazioni comportamentali: la presenza costante di ostacoli e pericoli modifica il comportamento naturale degli animali, rendendoli più vulnerabili.

Nonostante la complessità del problema, esistono soluzioni praticabili per ridurre gli impatti che le barriere generate dalle attività umane hanno sulla fauna selvatica. Tra le azioni possibili:

  • Costruzione di passaggi dedicati: ponti verdi e sottopassaggi per animali, già utilizzati con successo in molti Paesi, permettono alla fauna di attraversare strade e ferrovie in sicurezza.
  • Adattamenti alle infrastrutture: l’uso di pellicole anti-collisione su vetrate o di pannelli pieni lungo le reti stradali e un’illuminazione stradale meno invasiva possono ridurre gli incidenti con gli uccelli. Nel caso delle recinzioni, potrebbe essere utile effettuare un controllo periodico del perimetro per evitare la formazione di aperture da cui gli animali possano entrare. Applicare delle reti a maglia fine tra le sbarre dei cancelli può impedire a caprioli, tassi, volpi ed istrici di incastrarsi nel tentativo di passaggio.
  • Sensibilizzazione pubblica: educare la popolazione sull’importanza dei corridoi ecologici e sulla necessità di rispettare la fauna è fondamentale per promuovere comportamenti responsabili.
  • Pianificazione del territorio: integrare la conservazione della natura nella progettazione urbana e rurale è essenziale per preservare i corridoi ecologici esistenti e crearne di nuovi.

Garantire la sopravvivenza della fauna selvatica non è solo una responsabilità delle istituzioni, ma di tutti noi. Anche piccoli interventi possono fare una grande differenza: rispettare i limiti di velocità in aree naturali, sostenere progetti locali di tutela della fauna e ridurre l’impatto delle nostre infrastrutture sono passi concreti che chiunque può compiere. Solo imparando a convivere armoniosamente con la natura potremo costruire un futuro in cui uomini e animali possano coesistere in equilibrio.